Personalizzato e concreto in base alle esigenze del cliente,
con l'obiettivo di massimizzare i risultati nel tempo.
Il protocollo della VIDEO GAME THERAPY è multidisciplinare per ottenere risultati migliori ed essere più flessibile per l'utenza.
Tra gli obiettivi terapeutici della Video Game Therapy possiamo indicare:
L’approccio della Video Game Therapy può essere sviluppato sia individualmente che in piccoli gruppi di due o tre persone (un gamer, un caregiver o due gamer con un caregiver). Ogni sessione può avere una durata di 30 minuti di gioco individuale o condiviso, al termine della quale è previsto un’attività di tipo analogico con l’obiettivo di rielaborare i contenuti emersi durante l’attività e l’esperienza di gioco, come la scrittura espressiva, o il disegno libero o un momento legato all’espressività corporea. Successivamente, in ogni seduta, è previsto un momento colloquiale e dialogico tra le parti di rielaborazione dell'esperienza. Durante il primo incontro verranno identificate le emozioni primarie, legate a deter- minati pensieri e tratti dello stile di vita, su cui continuare a sviluppare le sessioni di gioco successive attraverso un'attenta e specifica selezione di alcuni videogiochi, scelti in base al percorso condiviso con il gamer. È bene ricordare che la Video Game Therapy non è una terapia a sé stante ma uno strumento da integrare in un percorso psicoterapeutico già in atto. La prima fase del percorso di Video Game Therapy riguarda una seduta di briefing. Durante questa fase iniziale del colloquio, si prepara il gamer per l’attività di gioco successiva e vengono identificati gli obiettivi, legati a tratti e caratteristiche del proprio stile di vita, alle mete finzionali ed ai vissuti affettivi, sui quali concentrarsi durante l’attività di gioco. Si tratta quindi di un colloquio di formulazione di un signi- ficato analizzando la motivazione del gamer ad intraprendere il percorso. Successivamente si passa alla fase di gioco vero e proprio. Durante questa fase il gamer deve attivare le proprie competenze e capacità videoludiche all’interno del mon- do virtuale di gioco, attraverso una propria soggettivo modalità di gioco (gameplay). A seconda del videogioco scelto e degli obiettivi da perseguire, la fase di gioco può essere in single-player (il paziente gioca in modo indipendente, da solo) o in multiplayer (il paziente gioca insieme al caregiver). A seconda della durata impostata per la sessione o di quanto è durata la fase di briefing, la fase di gioco può variare da un minimo di 20 minuti ad un massimo di 50. Lo psicologo può osservare attentamente il comportamento verbale e non verbale del paziente che gioca e comprendere lo stile del suo gioco osservandolo attentamente dentro e fuori lo schermo. Il paziente, mentre gioca, può continuare a mantenere un’interazione verbale con il caregiver e la qualità e di contenuti di questa relazione devono essere ripresi poi dal terapeuta. Infine è prevista una fase di de-briefing, attraverso la quale i significati emersi durante la sessione di gioco possono essere presi in considerazione e compresi. Al gamer verrà restituito ciò che è emerso a livello emozionale e di pensiero durante il gameplay e si focalizzerà l’attenzione sugli aspetti relazionali e sul tipo di interazione agita tra gamer e caregiver, evidenziando quegli aspetti utili al percorso terapeutico in atto.
La Video Game Therapy, attraverso la sessione di gioco descritta sopra, può svolgere tre funzioni principali, che si incontrano circolarmente: